Contro uno sfondo uniformemente scuro, ai piedi della croce, sotto i cui bracci, ed accanto ai lembi d’un lenzuolo che pende da essa come un festone, sono due angioletti, il dipinto raffigura la Vergine, in veste rossastra e manto dalle consuete tinte scurite fino a confondersi col nero, in atto di stringere contro il fianco, con la destra coperta dalla rimboccatura della sindone, il corpo del Cristo, che, deposto innanzi a lei, ha il capo reclinato sul di lei petto, il braccio sinistro inerte sul grembo e penzoloni le gambe, intorno a cui, scendendogli dietro la spalla, si chiude a mo’ di perizoma la candida sindone.
Accanto ad essi, riconoscibili anche dalla scritta che ne indicano i nomi e comunque corrispondenti all’iconografia derivante dai tratti che se ne fecero nel sec. XVI, sono S. FRANCESCO XAVERIO e S. STANISLAO KOSTA, a destra; S. FRANCESCO BORGIA e S. ALOISIO GONZAGA, a sinistra; tra gli ultimi due, nelle vesti di Generale Gesuita finemente trapuntate a fili d’oro, S. IGNATIO sembra sostenere il corpo del Cristo, il cui braccio gli ricade inerte sulla spalla destra.
Il dipinto, tradizionalmente riferito al Tomasi, non reca soscrizione visibile: non è improbabile, tuttavia, che sia stata coperta dalla ridipintura che evidentemente si fece nella fascia inferiore, quando si apportarono ritocchi alle figure inginocchiate, più prossime a tale fascia, S. Luigi e S. Stanislao Kostka. Confortano, comunque, l’attribuzione le qualità stilistiche ed i puntuali confronti che si istituiscono con suoi dipinti, specie posteriori al 1659 per le figure angeliche e del Cristo, e soprattutto con la replica firmata e datata di S. Piero Patti. Circa l’epoca di esecuzione, le qualità di colore suggeriscono una datazione vicina ai dipinti del 1661 ed al S. Benedetto, e perciò intorno al 1662.
Strutturalmente equilibrata, l’opera si valorizza per la ricchezza di contrasti provocati da una luce promanante da destra, che mettono in buon risalto, oltre alle espressioni sofferte dei protagonisti, il Cristo soprattutto, le pieghe del lenzuolo e della sindone e quelle delle vesti, bianche o scure, dei cinque Gesuiti: un dipinto davvero apprezzabile.