San Sebastiano visse tra l’anno 263 e l’anno 304 ca. Nacque e crebbe a Milano, da padre di Narbona (Francia meridionale) e da madre milanese, fu educato nella fede cristiana. Si trasferì a Roma nel 270 e intraprese la carriera militare intorno al 283, fino a diventare tribuno della prima corte della guardia imperiale a Roma. Fu molto stimato per la sua lealtà e intelligenza dagli imperatori Massimiano e Diocleziano

Grazie alla sua funzione, poté aiutare con discrezione i cristiani incarcerati, curare la sepoltura dei martiri e riuscire a convertire militari e nobili della corte, dove era stato introdotto da Castulo, domestico (cubicolario) della famiglia imperiale, che poi morì martire.

Scoperto da Diocleziano, Sebastiano fu arrestato e condannato ad essere trafitto dalle frecce. Fu legato ad un albero di alloro in una zona del colle Palatino e li martirizzato per la prima volta. Creduto morto dai soldati fu lasciato lì in pasto agli animali selvatici.

Fu poi salvato da Irene, moglie di Castulo, che si accorse che il tribuno non era morto e trasportatolo nella sua casa sul Palatino, prese a curarlo dalle numerose lesioni. Miracolosamente Sebastiano riuscì a guarire e decise di proclamare la sua fede davanti a Diocleziano che ne ordinò subito la condanna a morte tramite flagellazione. L’esecuzione avvenne nel 304 ca.

Il santo venerato il 20 gennaio, è considerato il terzo patrono di Roma, dopo i due apostoli Pietro e Paolo.