Chiesa della Annunciazione o Batia, così chiamata perché vi era annessa l’abbazia delle Clarisse per le fanciulle nobili, costruita nell’attuale sito nel 1757 per volere principalmente del Vescovo Gaetano Galbato. Sullo scudo in pietra sopra la porta vi è l’iscrizione in ricordo. Nella chiesa si è celebrata la messa fino al 1963 quando, per fatiscenza, è stata chiusa al culto. Negli ultimi anni ’90 è stata recuperata ed adibita ad ad attività culturali.
All’interno vi sono diversi dipinti: Santa Chiara, S. Francesco e l’Annunciazione le tre tele sono firmate e datate Petrus Spinosa pinxit anno 1760, la Madonna del lume opera di un pittore locale del 1700 M° Giuseppe Cantale. .”. Si conservano le statue lignee di: Santo Stefano (1740) opera di un artigiano di S. Angelo, San Michele (proveniente dalla Chiesetta sita nella Platea) e Santa Barbara. La chiesa conserva un pregevole patrimonio di opere in marmo dei Gagini, avendo le suore riportato nella nuova chiesa il patrimonio artistico esistente nella vecchia chiesa dell’Annunciazione. Nell’altare centrale vi è il gruppo marmoreo dell’Angelo Gabriello e l’Annunziata, l’Annunziata è opera di Antonello Gagini (prima del 1533), mentre l’altra Annunziata collocata in basso è opera di Giovanello Gagini realizzata prima del 1507. Altra statua in marmo è la Madonna del Soccorso realizzata nel 1553 ad opera di Giacomo Gagini; prima era collocata nella chiesa di S. Maria del Soccorso. La statua in marmo di S. Margherita forse è della fine del ‘400; nel basamento è riportato lo stemma dei Pollicino.
Era famosa per le infiorate (i sepolcri) che venivano realizzate con petali di fiori sul pavimento in corrispondenza della settimana santa.
Attaccato alla chiesa, fino agli ultimi anni del secolo scorso, vi era il Monastero per le fanciulle nobili sotto la regola di Santa Chiara. Le suore erano chiamate Clarisse. Badessa del Monastero fu anche Suor Maria di Gesù, sorella del Vescovo Galbato, della quale resta memoria nello scudo in pietra sopra la porta laterale.